sabato 7 maggio 2011
Salvami...
Pezzi di cielo
Era un mattino tiepido di primavera ,nel parco non c'era nessuno solo io e i piccoli amici pennuti che saltellavano qua e la' in cerca di cibo.Mi sedetti su una panchina scarabocchiata dai ragazzini che venivano a giocare al parco, si sentiva bene il rumore della fontana che zampillava frantumando la luce del sole, e creando una miriade di arcobaleni.In quel momento quasi magico, mi ritorno' alla mente un ricordo, una bambina bionda e sottile, che saltellava ed una giovane donna che camminava frettolosamente.Giunte dinanzi alla fontana ,la bimba si fermo' spalancando gli occhi di fronte a quella meraviglia.Che bei colori !! (Esclamo')La mamma di fronte a quel visetto illuminato di meraviglia ,si chino' per abbracciare la piccola, ed anche il suo viso si illumino' di gioia. . .Quel giorno capii, come i bambini piu' osservatori, e piu' creativi provengano da famiglie capaci di ammirare gli arcobaleni.Rispettiamo gli entusiasmi dei nostri bambini, perche'quel raro sentimento che ai giorni nostri e con i nostri ritmi di vita non riusciamo piu' a cogliere, quel sentimento quasi magico, e' condividere una cosa bella con qualcuno che amiamo.Sono i bambini che ci insegnano ad amare gli arcobaleni, ci insegnano ad andare piu' in alto, in un pezzo di cielo dove non siamo mai stati. "Harwen"
martedì 3 maggio 2011
Storia di una foglia
Quel novembre era ancora relativamente tiepido,tanto che poteva anche sembrare estate, se l'intero bosco non fosse ricoperto ormai di foglie dai mille colori.Era caduta la pioggia, e le foglie erano cadute copiose,e ora creavano uno spesso tappeto.Erano secche, ma ancora emanavano un buon odore che mi riportava indietro nel tempo;il sentiero era lo stesso da sempre, quello che percorrevo con mio padre quando muniti di cestino, si andava a raccogliere le castagne!Il sole illuminava le gocce cadute sulle foglie ,filtrando tra i rami ormai quasi spogli.I piccoli insetti, salvi chissa' come, dopo un temporale d'autunno passeggiavano sulle foglie zuppe d'acqua,e si nascondevano sotto il manto di foglie ad ogni mio passo.I grilli che mi avevano tenuto compagnia con il loro cantare nelle sere della calda estate, ormai si rifugiavano sotto la terra, in cerca di protezione.Ormai il cielo era bagnato d'autunno, e le ultime rondini, volavano via lontano, chimere fragili come cristalli d'aqcua.Sulla cima di un ramo rimanevano attaccate due foglie, una vicina all'altra sembrava quasi si stringessero' per paura di volare via, con il prossimo soffio di vento.Due foglie sopravissute alle piogge di novembre, sopravvissute alle fredde notti d'autunno.Quando il vento soffiava forte, e non solo strappava via le foglie, ma anche i rami, senbrava che si facessero coraggio tra di loro, "Resisti, resisti con tutte le tue forze"Ma quel giorno, un turbine di vento strappo' una delle due foglie dall'albero e la porto' lontano.L'altra foglia vacillo',ma tenne duro, e nella lingua delle foglie grido' alla sua compagna "torna , torna", Ma ormai era troppo lontana, e lei rimase sull'albero tutta sola in balia del vento,scorreva la pioggia sui frammenti di cio' che era stata un tempo, scorreva la pioggia come lacrime in un cielo sbiadito.Scorreva la pioggia tra le rose sfiorite di novembre, e qui si abbandono'e mentre volava via guardava l'albero ben saldo alla terra, e pensava " Cosa importa a un albero di cosa accade ad una foglia!!La notte fu piu' lunga che mai, buia e gelida, e così lei si assopi'.Quando si sveglio' tutte le sue paure, le sue ansie erano sparite con la pioggia, ora sapeva di non essere solo una foglia inerme in balia del vento, sapeva di far parte dell'universo.Ora volteggia nell'aria, con la felicita' di chi finalmente e' libero. "Harwen"
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